Il montaggio è uno dei più importanti e affascinanti mestieri del cinema, ma anche tra i meno raccontati e compresi. 
Siamo Gabriele Borghi, Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti e di professione montiamo i film. Abbiamo creato questo podcast per chiacchierare con i nostri colleghi per sapere come ragionano quando tagliano una scena, come entrano nella visione del regista, se hanno mai paura quando cominciano un nuovo film o quali sono i segreti del mestiere che hanno imparato negli anni. 
Insomma proviamo a capire come vivere e sopravvivere a un mestiere così soggettivo e quasi indecifrabile.


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MONTATORI ANONIMI

Un podcast sul montaggio, fatto da montatori

Il montaggio è uno dei più importanti e affascinanti mestieri del cinema, ma anche tra i meno raccontati e compresi.

Siamo Gabriele Borghi, Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti e di professione montiamo i film. Come in una terapia di gruppo, in questo podcast chiacchieriamo con i nostri colleghi per condividere paure, ossessioni e segreti del mestiere più solitario del cinema.



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Episodio9 Perpignani
Episodio8 Esmeralda-Calabria
Episodio7 Johannes
Episodio6 Annalisa%20Forgione
Episodio5 Enrico-Giovannone
Episodio4 Enrica-Gatto
Episodio3 Francesco-Fabbri
Episodio2 Aline
Episodio1 Beppe
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beppe

Episodio 18 - Alessandro Comodin & João Nicolau

Per la prima volta nel nostro podcast ci saranno ben due ospiti, e per la prima volta si tratterà di registi. No, non siamo passati al lato oscuro della Forza, li abbiamo invitati in quanto montatori! Alessandro Comodin e João Nicolau hanno messo in piedi una particolare collaborazione: entrambi registi, si trasformano in montatori per montare i film l’uno dell’altro.
João ha montato quasi tutti i film di Alessandro, dal suo lungometraggio documentario di esordio “L’estate di Giacomo” (Festival di Locarno 2011 e miglior documentario dell’anno ai Magritte 2011) al suo ultimo “Gigi la legge” (Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno 2023). Alessandro a sua volta ha montato i lungometraggi di João “John From” (Torino Film Festival 2015) e “Technoboss” (Festival di Locarno 2019), oltre a “Fango Rosso” di Alberto Diana (Torino Film Festival 2019).
In questo episodio, ancora una volta in inglese, abbiamo chiesto ai nostri ospiti come è nata e come funziona la loro collaborazione, prima di entrare nei dettagli del montaggio di “Gigi la legge”, felice esperimento che fonde il documentario, al crime e alla commedia.

Conducono: Gabriele Borghi, Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti. 

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Episodio 17 - Benni Atria

Benni Atria è una figura peculiare del montaggio italiano degli ultimi decenni. Benni è infatti sia un montatore scena che un montatore suono, e continua ancora oggi ha passare da una sala e l’altra, a volte per lo stesso film! 
Benni comincia in realtà la sua avventura nel Cinema dal reparto fotografia, ma come molti e molte di noi, capisce che lo stress del set non fa per lui. Dopo le prime esperienze come assistente al montaggio (“Diavolo in corpo” di Marco Bellocchio, 1986), negli anni Benni ha consolidato alcune collaborazioni storiche, in particolare con Daniele Vicari (“Diaz- Don’t Clean Up This Blood”, David di Donatello al montaggio 2012) e Michelangelo Frammartino (Il Buco”, Mostra del Cinema di Venezia 2021 e  “Le quattro volte”, Cannes 2010).
In questo nuovo episodio abbiamo scoperto interessanti aneddoti proprio sulla lavorazione ai film di Frammartino (uno su tutti il “montaggio verticale”), abbiamo parlato del sottovalutato passaggio di consegne dal montaggio scena a quello suono, e infine non potevamo non chiedere al nostro ospite quante volte davanti a ProTools il Benni Atria montatore suono ha maledetto il Benni Atria montatore scena.

Conducono: Gabriele Borghi e Pierpaolo Filomeno.

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Episodio 16 - Marie-Hélène Dozo

Marie-Hélène Dozo è una montatrice belga, tra le più importanti nel panorama cinematografico europeo e internazionale, e membro dell’Academy degli Oscar dal 2016.
Celebre per la trentennale collaborazione con i fratelli Dardenne, ha montato tutti i loro film, tra cui “Rosetta” (Palme d’or a Cannes 1999), “L’enfant” (Palme d’or a Cannes 2005) e “Tori e Lokita”, premiato a Cannes 2022.
Marie-Hélène ha spesso lavorato con registi esordienti, dei quali apprezza la freschezza e la libertà. Uno di questi è stato Roberto Minervini nel 2011 con “The Passage”, la loro collaborazione ha dato alla luce pietre miliari del documentario come “Stop The Pouding Heart” e “The Other Side”, e continua ancora oggi. 
Montatrice giramondo, Marie ha saputo negli anni spaziare dal documentario alla finzione, da Kinshasa a Jiabiangou, da Casablanca a Hollywood…
In questo episodio - eccezionalmente in inglese - abbiamo parlato con Marie dei differenti margini di scrittura nel montaggio della finzione e del documentario, e quindi nello specifico del montaggio con i Dardenne e con Minervini, della capacità di avere e creare empatia.

Conducono: Gabriele Borghi, Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti.

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Episodio 15 - Francesca Calvelli

Francesca Calvelli è montatrice di innumerevoli film, e serie tv, di importanti registi italiani come Marco Bellocchio, Francesca Comencini e Saverio Costanzo, che l’hanno portata a vincere, tra gli altri, due David di Donatello e cinque Nastri d’argento.
Siamo partiti dal suo ultimo lavoro, il montaggio di “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio. Film molto intimo e coraggioso, del quale Francesca ci racconta alcune scelte fondamentali nate in montaggio e della paura iniziale di avere a che fare con persone e personaggi a lei familiari e care.
Ottimo spunto per allargare la conversazione a temi più generali: il suo primo impatto con i documentari, l’importanza della catalogazione del materiale, la capacità affettiva ed empatica di dire “no” al regista e la gioia nel montaggio delle musiche.
Questa puntata è stata registrata durante l’incontro “Nel buio della moviola", masterclass di Francesca Calvelli, tenutasi al Perso Film Festival il 2 ottobre 2022.

Conduce: Beppe Leonetti.

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Episodio 14 - Natalie Cristiani

Natalie Cristianiha studiato montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo aver lavorato come assistente al montaggio, un’esperienza che ancora oggi considera fondamentale per la propria formazione, ha collaborato con registi come Pappi Corsicato (“Pompeii: Sin City”, 2021), Mario Martone (“Capri-revolution”, 2018, con Jacopo Quadri), Elisa Fuksas (“Nina”, 2012, “Isola”, 2020). Ha vissuto alcuni anni in Argentina, dove ha incontrato Ivan Gergolet del quale ha montato “Dancing with Maria” (2014,  candidato agli European Film Awards come miglior documentario) e “L’uomo senza colpa” (in post-produzione). Natalie ha anche montato alcune serie televisive o Netflix, come “Vivi e lascia vivere” (2020), “Fedeltà” (2022) e “Circeo” (in post-produzione).
Natalie è dal 2022 presidente dell’AMC – Associazione dei Montatori Cinematografici e Televisivi, ne abbiamo approfittato per parlare delle nuove iniziative dell’AMC,  di montaggio condiviso con altri colleghi, e quindi della necessità che hanno i montatori di collaborare e confrontarsi. 

Conducono: Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti.

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Episodio 13 - Letizia Caudullo

Letizia Caudullo è una delle più esperte montatrici italiane di documentari, anche se la sua filmografia non si limita solo al cinema del reale e comprende diverse opere di finzione, tra cui il film cult “Paz!” (2002, regia di Renato De Maria) montato insieme a Jacopo Quadri, di cui era stata in precedenza assistente per “L’assedio” di Bernardo Bertolucci.
Oltre alla professione di montatrice Letizia è anche docente in montaggio all’Accademia delle Belle Arti di Roma, CSC di Palermo e Scuola del Cinema Gian Maria Volonté di Roma.
In questo episodio abbiamo sviscerato con lei il montaggio di due tra i più bei documentari italiani usciti in questi ultimi anni, e che Letizia ha montato: “Selfie” di Agostino Ferrente (David di Donatello al miglior documentario 2020) e “Il Migliore. Marco Pantani” di Paolo Santolini del 2021. Due documentari con un corpus di partenza non immediato da approcciare per creare delle narrazioni così emozionanti: video selfie autoprodotti dai protagonisti nel primo caso, talking heads nel secondo. Abbiamo poi parlato degli incontri con i personaggi di un film che hai montato, dell’importanza di uscire dalla routine del solito film e dell'imparare a gestire l’ansia… degli altri.

Conducono: Gabriele Borghi e Pierpaolo Filomeno.

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Episodio 12 - Jacopo Quadri

Sono state tante le sliding doors davanti alle quali si è trovato Jacopo Quadri all’inizio della sua carriera. Il lavoro come assistente alla regia, una vacanza a Capraia, l’esame al Centro Sperimentale, un viaggio in Cina. E tutte lo hanno portato ad essere oggi uno dei più rilevanti montatori contemporanei. Collaboratore storico di alcuni registi come Mario Martone (tra cui l’ultimo lavoro “Qui rido io”, 2021), Gianfranco Rosi (ricordiamo i premiati “Sacro GRA”, 2013 e “Fuocoammare”, 2016) e Alessandro Rossetto (“Effetto Domino”, 2019) Quadri ammette di essersi sentito un vero montatore quando è stato chiamato da Bertolucci per firmare il montaggio del film “L’assedio” (1998). Nello stesso anno ha ricevuto un David di Donatello per il montaggio di “Teatro di guerra” di Mario Martone.
In questo nuovo episodio parleremo dell’importanza del conflitto creativo in sala montaggio e di come fare quando - come capita ogni tanto a Jacopo - il montatore e il regista sono la stessa persona.
Ma anche della necessità di avere “altro” nella vita, al di fuori cinema.

Conducono: Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti

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Episodio 11 - Francesca Sofia Allegra

Francesca Sofia Allegra si avvicina al montaggio quando capisce che non è molto lontano dal lavoro della sceneggiatura. Si cimenta in vari generi e linguaggi: dai documentari al videoclip, dalla pubblicità ai trailer di film di finzione.
Ora vive e lavora a Londra, dove ha fatto parte della squadre di montaggio di due importanti serie documentaristiche italiane: “Veleno” (regia di Hugo Berkeley, su Amazon Prime dal 2021) e “SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano” (regia di Cosima Spender, su Netflix dal 2020).
In questa puntata approfondiamo, quindi, come si lavora in gruppo: la complessità di un workflow su più livelli, l'importanza formativa dei pareri dei colleghi e di come fare un passo indietro e accettare che “non c'è un solo modo” di montare.
Altre delizie: il potere del trailerista, la passione per il paper edit e le differenze tra lavorare in produzioni italiane e inglesi.

Conducono: Beppe Leonetti e Gabriele Borghi.

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Episodio 10 - Cristiano Travaglioli

La carriera di Cristiano Travaglioli è legata a doppio filo con quella di Paolo Sorrentino: i due si incrociano sin dal primo lungometraggio del regista napoletano “L’uomo in più” nel 2001, quando Cristiano era assistente al montaggio di Giogiò Franchini. È a partire da “Il Divo” (Cannes 2008) che comincia la sua collaborazione come montatore con Sorrentino. Da “This Must Be The Place” (Cannes 2011) al premio Oscar nel 2014 “La grande bellezza”, passando per le serie di successo “The Young Pope” (2016) e “The New Pope” (2019) fino al recente “È stata la mano di Dio”, candidato nuovamente agli Oscar nel 2022 e premiato con il Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e con 5 David di Donatello nel 2022.
Oltre che con Sorrentino, negli anni Cristiano ha lavorato tra gli altri con Francesco Munzi (“Anime Nere”, David di Donatello al miglior montaggio nel 2015) e Pif (“La mafia uccide solo d’estate” 2013). 
La nuova stagione di Montatori Anonimi incomincia con uno scoop che Cristiano ci rivela a proposito della celebre battuta “Non ti disunire”. 

Conducono: Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti.

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Episodio 09 - Roberto Perpignani

Roberto Perpignani ha collaborato con i fratelli Taviani, con Bertolucci, Bellocchio, Moretti, Amelio, Miklós Jancsó e tanti altri. Ha vinto quattro David ("La notte di San Lorenzo", 1983; "Il postino" 1995; "Marianna Ucria", 1997; "Cesare deve morire", 2012) e una palma d’oro ("Padre Padrone", 1977). Dal montaggio del suo primo film "Il processo”, in quel garage a Fregene in cui Orson Welles gli diceva di non pensare, sono passati sei decenni. Oggi al mestiere di montatore Roberto affianca la passione per la ricerca linguistica. Ha scritto testi nei quali cerca di definire cosa sia il montaggio - l’araba fenice del cinema, e in cui racconta di storia dell’arte, di psicologia e anche di neuroscienza.
Per anni Roberto ha insegnato al Centro Sperimentale, formando generazioni di montatori - e difatti è stato il montatore più citato dai nostri ospiti. Non potevamo che concludere con lui la prima stagione di Montatori Anonimi.

Conducono: Gabriele Borghi, Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti.

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Episodio 08 - Esmeralda Calabria

Esmeralda Calabria è una delle montatrici italiane più esperte, vincitrice di due David di Donatello per il miglior montaggio (“Fuori dal mondo” di Giuseppe Piccioni nel 1999 e “Romanzo Criminale” di Michele Placido nel 2006). Ha montato “La stanza del figlio” di Nanni Moretti (Palma d’oro a Cannes 2001), con cui ha collaborato anche per “Il caimano” e “Habemus Papam”. Docente all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, in un paio di occasioni Esmeralda è anche riuscita nell'impresa di sdoppiarsi in regista-montatrice ("Biùtiful cauntri” co-diretto con Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero e “Lievito madre: Le ragazze del secolo scorso” co-diretto con Concita De Gregorio). Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo “Favolacce” di Damiano e Fabio D’Innocenzo (Miglior sceneggiatura alla Berlinale 2020).
In questa conversazione, a tratti una terapia di gruppo, siamo scesi nel sottosuolo del cinema che è il montaggio, dove gli sforzi sono intensi ma spesso non emergono in superficie. 

Conducono: Gabriele Borghi e Pierpaolo Filomeno.

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Episodio 07 - Johannes Nakajima

Johannes nasce e vive in Germania, ma in Italia ha studiato il cinema e mosso i primi passi come montatore. È stato assembling editor per Gianfranco Rosi in “Below Sea Level”, ha montato documentari per Arte ("Das Wikipedia Versprechen" di Lorenza Castella e Jascha Hannover) e i film di Alberto Fasulo “Rumore Bianco”, “Tir” (Premio Amc miglior montaggio al Festival del cinema di Roma 2013), “Genitori” e “Menocchio”. Da anni lavora a cavallo delle Alpi, dedicandosi sia a documentari che a fiction, sviluppando - tra le altre cose - una avversione verso gli underscore.
Aspirante rockstar ed implacabile centravanti (spesso in fuorigioco), Johannes ci ha parlato di come vivere, e sopravvivere, a questo lavoro. Sentendosi sempre responsabili, ma evitando inutili sensi di colpa.

Conducono: Gabriele Borghi e Pierpaolo Filomeno.

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Episodio 06 - Annalisa Forgione

Annalisa Forgione non ha mai abbandonato le sue passioni per la scrittura, per il cinema, per lo studio. Una delle prime diplomate in montaggio al Centro Sperimentale - ci ha raccontato delle lezioni di Perpignani davanti alla leggendaria moviola proiettante, ha montato i film di Giorgia Cecere (“Il primo incarico” e “In un posto bellissimo”) e “Bellissime”, “Bellissime 2” e “Il mare della nostra storia” di Giovanna Gagliardo oltre a “Nessun nome nei titoli di coda” di Simone Amendola (Festa del Cinema di Roma 2019).
Ma al mestiere di montatrice, Annalisa affianca quello di docente: e non potevamo non chiederle cosa significa insegnare montaggio e parlare, ovviamente, delle differenze tra imparare a montare in pellicola e davanti al monitor di un computer.

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Episodio 05 - Enrico Giovannone

Enrico Giovannone è una di quelle creature mitologiche metà montatore, metà produttore. In pratica è uno dei pochi montatori che può ingaggiare il proprio regista! É stato infatti produttore del suo esordio al montaggio “Rata nece biti!” di Daniele Gaglianone, inaugurando così un lungo sodalizio con il regista torinese d’adozione sia nel documentario (“Dove bisogna stare”, 2019) che nella finzione (“Ruggine”, 2011 e “La mia classe”, 2013). Enrico ha montato “Rada” di Alessandro Alba Legnazzi (miglior documentario italiano al Film Festival di Torino 2014) e “Noci sonanti” di Damiano Giacomelli e Lorenzo Raponi, quest’ultimo insieme ad Aline Hervé. Perciò uno degli argomenti di questo episodio è stato il montaggio a più mani

Conducono: Pierpaolo Filomeno e Beppe Leonetti

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Episodio 04 - Enrica Gatto

Enrica Gatto, che alla scuola di cinema Zelig aveva studiato regia, ha cominciato la sua carriera da montatrice quasi per caso, montando il documentario “Valentina Postika in attesa di partire” (miglior documentario italiano al Torino Film Festival 2009) della sua compagna di scuola Caterina Carone. Da allora Enrica ha montato alcuni dei più interessanti documentari italiani dell’ultimo decennio (“L’apprendistato” di Davide Maldi, “The strange sound of happiness” di Diego Pascal Panarello e “La natura delle cose” di Laura VIezzoli) con qualche scorribanda nella commedia (“Fräulein: una fiaba d’inverno” di Caterina Carone e “Odio l’estate” con Aldo, Giovanni e Giacomo). Non potevamo allora non chiederle che differenza c’è tra montare un documentario e una commedia

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Episodio 03 - Francesco Fabbri

Diplomato in montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Francesco Fabbri ha montato il documentario “Bajkonur, Terra” di Andrea Sorini e la commedia “Ci vuole un fisico” di Alessandro Tamburini. Recentemente ha montato “Padrenostro” (Mostra del Cinema di Venezia 2020) di Claudio Noce insieme a Giogiò Franchini, di cui è stato assistente su “Figli” di Giuseppe Bonito. Francesco è stato anche assistente di Cristiano Travaglioli su “Loro” di Paolo Sorrentino. Abbiamo parlato di come sia impegnativo il lavoro del montatore, ma al tempo stesso ricco di piccoli momenti magici. Come quando, ci ha raccontato Francesco, Paolo Sorrentino in pochi minuti reinventò il finale di “Loro".

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Episodio 02 - Aline Hervé

Aline Hervé è una montatrice folgorata sulla via di Damasco: ha abbandonato il dottorato in econometria per il montaggio, dopo aver visto al cinema “L’uomo con la macchina da presa” di Dziga Vertov. Dopo le esperienze come assistente al montaggio (“The Dreamers” di Bernardo Bertolucci, “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino), ha montato numerosi documentari tra cui “Dal Ritorno” di Giovanni Cioni e “Liberami” di Federica Di Giacomo, miglior film nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia del 2016. Nel 2019 ha montato il pluripremiato “Martin Eden” di Pietro Marcello. E proprio il montaggio contrappuntistico di “Martin Eden” è stato uno dei temi di questo episodio.

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Episodio 01 - Beppe Leonetti

Nel primo episodio di Montatori Anonimi abbiamo chiacchierato con Beppe Leonetti, che ha amato a tal punto il progetto da diventare un Anonimo a sua volta. 
Beppe è stato allievo di Roberto Perpignani al Centro Sperimentale di Cinematografia e ha montato il film “Là-bas - educazione criminale”, migliore opera prima alla Mostra del cinema di Venezia del 2011, “Babylon Sisters” di Gigi Roccati e il documentario “Tutte le anime del mio corpo” di Erika Rossi.
A proposito del rapporto montatore-regista Beppe ci ha raccontato anche un esilarante aneddoto sulla sua collaborazione con Nanni Moretti tra il 2006 e il 2009, con cui ha montato alcuni corti, tra cui “Diario di uno spettatore - Chacun son cinéma” (Cannes 2009).

Conducono: Gabriele Borghi e Pierpaolo Filomeno

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TEASERS

In onda dal 1 Febbraio 2021.

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